Itinerario: la Slovacchia in 17 tappe (+3)

L’itinerario che proponiamo, e che è studiato per essere percorso anche con i mezzi pubblici (treno e bus), è abbastanza particolareggiato e comprende le maggiori mete turistiche della Slovacchia descritte in breve. A compiere per intero le sue 17 tappe (oltre alle 3 supplementari) probabilmente non basterebbe un mese, ma naturalmente si può abbreviare il percorso e selezionare solo le località che più si adattano ai propri gusti. La maggior parte dei luoghi sono situati, almeno nel tratto di andata, sull’asse ferroviario principale del paese da Bratislava a Košice. Se decidete di farlo a tappe non è necessario prenotare un posto sugli Intercity e potrete benissimo servirvi dei treni locali. Le altre località sono situate su ferrovie secondarie e sono comunque facilmente raggiungibili in pullman.


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Tenete presente che una volta arrivati a Košice vi si prospetta la possibilità di sconfinare in Ungheria fino alla capitale Budapest. Dall’aeroporto di Budapest potrete far ritorno in Italia (con voli low cost Wizz Air) o, se avete tempo (e denaro) a disposizione, rientrare a Bratislava a bordo di uno dei frequenti aliscafi che risalgono il corso del Danubio (raccomandato).

Itinerario principale

1^ tappa: Bratislava

Vecchio Municipio, BratislavaBratislava — Bratislava è una piccola capitale con un altrettanto piccolo ma grazioso centro storico sulla riva del maestoso Danubio e dominata da un imponente castello. Attorno ai quartieri centrali sono in gran parte quartieri dormitorio che risalgono al tempo del regime comunista. Merita in ogni caso una sosta di un paio di giorni. Qui, mentre Budapest era sotto gli Ottomani, dal 1563 al 1830, nel Duomo di San Martino furono incoronati undici sovrani del regno d’Ungheria, compresa Maria Teresa d’Austria. L’ideale è trovare un alloggio entro la Città Vecchia (Stare Mesto) o nelle immediate vicinanze (Nové Mesto, Ružinov), anche se i trasporti pubblici molto efficienti permettono di attraversare la città con facilità. Consulta la guida fotografica di Bratislava con i maggiori monumenti e luoghi della capitale.

2^ tappa: Modra e il castello della Pietra Rossa

cervenykamen-(wikimedia)ModraModra è una cittadina sonnacchiosa con una lunga tradizione vitivinicola alle spalle. Solitamente costituisce una facile escursione da Bratislava con rientro in giornata. Nelle sue vicinanze è il borgo di Červený Kameň (Pietra Rossa) ancor più visitato di Modra per via del suo castello, un maniero barocco tra i boschi dei Piccoli Carpazi realizzato da architetti italiani su commissione dei conti Nikolaus e Johann Pálffy. Ospita le cantine più vaste dell’Europa centro-orientale, utilizzate dai banchieri tedeschi Fugger, che ne entrarono in possesso nel XVI secolo, per stoccarvi materiali preziosi frutto delle ricche miniere slovacche. Oggi è parte del patrimonio del Museo Nazionale Slovacco.

3^ tappa: Trnava

Trnava_(theodevil_7857372072@flickr)Trnava — Centro medievale con esempi di chiese rinascimentali e sinagoghe. Capoluogo del distretto e della regione omonimi. Situata a nord-est della capitale Bratislava, dalla quale dista 50 km, Trnava è sede arcivescovile e universitaria. La città, per le numerose chiese che vi sorgono, è soprannominata la “Piccola Roma” o la “Roma slovacca” (Slovenský Rím). Durante la conquista dell’odierna Ungheria da parte dell’Impero Ottomano, nel 1541 Trnava divenne la sede dell’arcidiocesi di Strigonio (Esztergom-Budapest), e qui si stabilirono molti ungheresi in fuga. L’Università di Trnava (1635-1777), gesuita, era all’epoca l’unica università del regno di Ungheria e fu fondata allo scopo di sostenere la Controriforma, ma divenne poi presto un centro di cultura e letteratura slovacca. La prima codificazione della lingua slovacca compiuta da Anton Bernolák nel 1787 si basava sul dialetto slovacco della regione di Trnava.

4^ tappa: Piešťany

thermia-palace(slovakia.travel) piestanyPiešťany — Tappa successiva sulla strada ferrata è Piešťany, una stazione termale di vecchia data. Piešťany (in tedesco Pistyan, in ungherese Pöstyén) si trova nella regione di Trnava, adagiata sul fiume Váh, e sorge a circa 75 km a nord-est di Bratislava. È la principale stazione termale della Slovacchia. Qui si stabilì circa 80.000 anni fa il primo insediamento umano preistorico nella zona, da parte di popolazioni attirate dall’abbondanza di selvaggina e dalla prossimità delle sorgenti termali che in inverno non congelavano. Nel vicino villaggio di Moravany nad Váhom fu rinvenuta dagli archeologi una piccola statua femminile in avorio di mammut, chiamata Venere di Moravany, che è il più antico reperto preistorico slovacco. Si giudica sia datato al 22.800 a.C.

5^ tappa: Stazione di Nové Mesto nad Váhom

Stazione di Nové Mesto nad Váhom — Nei paraggi del villaggio di Višňové si stagliano le rovine del castello di Čachtice, che rimanda alla sinistra figura della contessa Alžbeta Bátoriová. Poco distante sono le rovine di un altro castello, quello di Beckov appartenuto sempre alla contessa, una specie di Dracula in gonnella a dar retta alle leggende locali. Erzsébet Báthory (in slovacco Alžbeta Bátoriová) morì il 21 agosto 1614, a 54 anni, lasciandosi morire di fame, dopo essere stata murata viva nella torre del suo castello quattro anni prima. Si dice che la nobildonna ungherese possa avere torturato e ucciso tra le 100 e le 650 vittime, quasi soltanto vergini, e che avesse l’abitudine di bagnarsi nel loro sangue allo scopo di mantenere giovinezza e avvenenza. In realtà molto di quel che si dice di lei sarebbe stato inventato nei secoli passati e poi passato alla storia.

6^ tappa: Trenčín

castello Trencin (foto_slovakia.travel)Trenčín — Con un magnifico castello restaurato (fin troppo bene), Trenčín è famosa per un’iscrizione romana nella roccia del castello che risale al 179, l’epoca delle guerre marcomanne, una serie di guerre avvenute tra l’Impero romano e la tribù germanica dei Quadi. L’iscrizione denota la regione con il nome di Laugaricio ed è il riscontro più settentrionale della presenza dei soldati romani nell’Europa centrale. Con il nome greco di Leukaristos, Trenčín fu anche disegnata nella mappa del mondo di Tolomeo nel 150. Trencin_(Abphoto @wikimedia)Il castello (foto a destra), il terzo più grande della Slovacchia, probabilmente fondato durante l’era della Grande Moravia, divenne un centro amministrativo della Contea di Trenčín dalla fine dell’XI secolo. Fu uno dei pochi castelli del Regno d’Ungheria che sopravvisse alle disastrose invasioni dei mongoli del 1241. Tra il 1302 e il 1321 il castello fu la residenza del palatino Matúš Čák, che controllava la maggior parte dell’odierna Slovacchia.

>> Vedi sotto: Itinerario secondario per la Polonia

7^ tappa: Stazione di Liptovský Mikuláš

Chopok-BassiTatra_(andrejbaran-3441600101)Stazione di Liptovský Mikuláš — Liptovský Mikuláš è una città di 40.000 abitanti con due rinomati aquapark, il Tatralandia e il Bešeňová Thermal Park che si avvalgono di sorgenti termali del posto. La cittadina sorge sulle sponde del Váh ad un’altitudine collinare, e la sua collocazione è una perfetta porta di ingresso per i monti Bassi Tatra (foto a sinistra) e gli Alti Tatra. Juraj Janosik (attore_Palo_Bielik)La cittadina è legata al nome di Juraj Jánošík, il noto fuorilegge dell’inizio del XVIII secolo considerato l’eroe nazionale slovacco. Juraj Jánošík, il Robin Hood slovacco, venne imprigionato e giustiziato a Liptovský Mikuláš il 17 marzo 1713 con un metodo inumano: infilzato in un grosso gancio che gli attraversava il costato e appeso al pubblico ludibrio fino alla morte. Non lontano da qui si trova Terchová, il luogo dove Jánošik era nato 25 anni prima, il 25 gennaio 1688.
Da Liptovský Mikuláš si può raggiungere Jasná, il maggiore centro di villeggiatura sui Bassi Tatra. Jasná è anche un’affermato centro di sport invernali.

8^ tappa: Stazione di Poprad

Il complesso sciistico di Strbske Pleso negli Alti TatraLa città di Poprad costituisce l’accesso agli Alti Tatra (Vysoké Tatry), monti dai paesaggi alpestri annoverati tra le maggiori destinazioni turistiche della Slovacchia. Da Poprad un treno a cremagliera si inerpica sui monti, toccandone i vari centri. Gli Alti Tatra, con le loro 24 cime di oltre 2.500 metri di altezza (la gran parte in Slovacchia, il resto in Polonia) formano la parte più alta di tutti i 1.200 km di estensione dei Monti Carpazi, e sono l’unica parte della catena ad avere carattere alpino. Il picco più alto è il Gerlachovský štít, a 2.655 m. s.l.m. Alti Tatra, Osservatorio Skalnate pleso, SlovacchiaLa zona è molto nota per gli sport invernali, con centri specializzati tra i quali Štrbské Pleso, Starý Smokovec, e Tatranská Lomnica (tutti sono incorporati nel comune di Vysoké Tatry creato nel 1999). Qui fu fondato il primo parco naturale europeo a cavallo tra due Paesi: il Parco Nazionale dei Tatra (Tatranský národny park – TANAP) aperto in Slovacchia nel 1948 e nel 1954 in Polonia (Tatrzański Park Narodowy – TPN). Su queste montagne si trovano molte specie di animali e piante, come l’orso, la lince, il gatto selvatico, la faina, il lupo e la volpe. Esistono più di 1.300 specie di piante conosciute.

9^ tappa: Stazione di Kežmarok

KežmarokKežmarok (in ungherese Késmárk, in tedesco Kesmark o Käsmark, in polacco Kieżmark, in latino Kesmarkium) è una piacevole cittadina di 15.000 abitanti nella regione di Prešov, nella valle del fiume Poprad alle falde degli Alti Tatra con un castello, diverse case mercantili rinascimentali e la chiesa protestante in legno del 1688 della Santissima Trinità che è Patrimonio Unesco. kezmarok-castel_(Civertan@wiki)Il nome della città deriva da un mercato del formaggio (in tedesco Käsemarkt) che qui si teneva dopo che ottenne il titolo di città nel XIII secolo, e poi di libera città reale. Nel 1433 fu gravemente danneggiata da un attacco degli Ussiti, e in seguito divenne il capoluogo della contea di Spiš. Dal XV al XIX secolo erano presenti a Kežmarok più di 40 gilde, o corporazioni di mestieri, un numero secondo in Slovacchia soltanto a Košice.

10^ tappa: Stazione di Stará Ľubovňa

Stará Ľubovňa — La località ha conservato vecchie case in legno ed è dominata dalle rovine dell’omonimo castello. Presente nel paese anche una nota antica chiesa in legno. Gli appassionati di rafting potrebbero prendere un autobus per recarsi alle gole del fiume Dunajec all’interno del piccolo parco di Pieniny ai confini con la Polonia. Bardejov_(g_travels_3071380952@flickr)Altri potrebbero trovare interessante scendere alla successiva stazione di Plavec e da lì recarsi in autobus alla cittadina di Bardejov con un centro storico (foto a destra) inserito nel 2000 nella lista del Patrimonio dell’Umanità Unesco.

11^ tappa: stazione di Prešov

Presov-cattedrale_(korom_3726588009@flickr)Prešov — Città di 100.000 abitanti (terza più popolosa della Slovacchia) con numerose fabbriche ma dall’aria ancora tradizionale. Prešov (in ungherese Eperjes, in tedesco Preschau o Eperies, in polacco Preszów) è situata nella valle del fiume Torysa, alla confluenza con il suo immissario Sekčov, a soli 33 km a nord di Košice, ed è collegata con questa città tramite un’autostrada. La città mostra elementi di barocco, rococò e architettura gotica. foresta-primordiale Stuzica_(Caroig@Wiki)Nell’antico centro (Staré Mesto), sulla via principale si affacciano chiese e numerose case antiche costruite in questi stili. Fra queste spicca la concattedrale di San Nicola al centro della strada maestra. Da qui è possibile proseguire in treno fino a Humenné e quindi in pullman fino a Snina, base per escursioni al Parco nazionale Poloniny (foto a destra) ai confini con Polonia e Ucraina e rinomato per le sue foreste e chiese in legno.

12^ tappa: stazione di Košice

Kosice_(theodevil_4868478932@flickr)Košice — Maggior centro della Slovacchia orientale, Košice (in ungherese Kassa, in tedesco Kaschau, in polacco Koszyce, in ucraino Кошиці, in latino moderno e talvolta in italiano Cassovia) è vicina ai confini con l’Ungheria e non distante da quelli dell’Ucraina. Conta circa 300.000 abitanti (seconda città slovacca dopo la capitale) e conserva interessanti monumenti come la cattedrale gotica (foto a destra), che è la cattedrale di tipo europeo più a oriente in tutto il continente europeo, più qualche piccolo museo. Kosice, Slovacchia (foto_sk-travel)Košice è sede della Corte costituzionale slovacca, di due università, dell’accademia aeronautica slovacca, di un’arcidiocesi di rito romano e di un’eparchia di rito bizantino. La città è stata Capitale europea della cultura nel 2013, assieme a Marsiglia. Da Košice potreste prendere il treno per Rožňava tra i paesaggi carsici del fiume Styx (Carso Slovacco) disseminati di grotte e con due fiabeschi castelli quello di Betliar e di Krásna Hôrka (ora – 2015 – chiuso per restauro) entrambi appartenuti alla famiglia Andrássy.

Tenete presente che se le località descritte di seguito non vi interessano, avrete la possibilità da Košice di raggiungere Budapest (260 km) con i comodi treni intercity o con i più economici autobus passando per Miskolc. Raccomandata la diversione per la città di Eger.

Ritorno a Bratislava

13^ tappa: stazione di Spišské Vlachy

spisska-kapitula_(Marek Zalibera 49395548 CC-BT-NC 3.0 @panor)Spišské Vlachy – Intrapresa la strada del ritorno verso Bratislava potreste scendere alla stazione di Spišské Vlachy nei cui paraggi stanno le rovine del castello di Spiš, che è il complesso militare fortificato più grande dell’Europa centrale e vale da solo il viaggio, e il complesso religioso di Spišská Kapitula raccolto intorno la cattedrale di San Martino, che con i suoi numerosi edifici circondati da mura è un piccolo “Vaticano slovacco”, ancora oggi sede dell’Arcidiocesi di Spiš. Sia il castello che il Capitolo sono monumenti iscritti nella lista del Patrimonio mondiale dell’UNESCO. Nella foto a sinistra, la cattedrale di Spišská Kapitula e, sullo sfondo, il castello di Spiš.

14^ tappa: stazione di Spišská Nová Ves

Slovensky-raj_Paradiso-slovac_(Sulelk_236653430@flickr)Spišská Nová Ves — Questa cittadina di 50.000 abitanti di per sé non ha interesse turistico ma da qui potrete raggiungere facilmente il Parco nazionale di Slovenský Raj, un’area di boschi inframezzate da gole scavate da fiumi che formano anche cascate (foto a sinistra). Potrete soggiornare in uno degli alberghi o dei campeggi nelle località di Dedinky o Čingov.
Se invece amate l’arte potreste dirigervi in autobus alla città di Levoča il cui centro storico, all’interno di una cinta di mura ben conservata, figura nella lista dei Patrimoni dell’Umanità UNESCO. Tra le cose più interessanti nella cittadina, tutte risalenti all’epoca tardogotica e rinascimentale, sono il vecchio municipio (foto a destra), la Chiesa di San Giacomo con l’altare in legno scolpito più alto del mondo, e la casa del Maestro Pavol, rinomato scultore gotico che qui visse e operò.

15^ tappa: Telgart

Muranska-planina-parco-naz_(Wikimedia)Bagnata dal fiume Hron, Telgart è un villaggio senza interesse eccezion fatta le escursioni al vicino altopiano (foto a sinistra) “Muranska Planina“, istituito a parco nazionale nel 1998. Troverete alloggi al villaggio di Muráň. Il parco è costituito da formazioni carsiche che si estendono per circa 25 chilometri tra le località di Červená Skala e Tisovec, che ospitano più di 150 grotte, purtroppo inaccessibili al pubblico. Il punto più alto all’interno del parco è Fabova hola a 1.439 m slm.

16^ tappa: Banská Bystrica


Banská Bystrica
è una città di 90.000 abitanti sul versante meridionale dei bassi Tatra. Ha un centro storico ben conservato (foto a sinistra) con un museo che documenta la rivolta slovacca del 1944 repressa nel sangue dalle truppe di occupazione tedesche.

Banska-Stiavnica_(banska-stiavnica_6792482066@flickr)Più interessante, forse, può risultare il soggiorno di un paio di giorni nel vicino centro di Banská Štiavnica (foto a destra) che prosperò durante tutto il medioevo grazie allo sfruttamento minerario di filoni argentiferi nel suo territorio. Oltre ai suoi castelli, alle sue chiese, e ai suoi musei (qui fu creata la prima Accademia mineraria d’Europa), il piccolo centro offre la possibilità di passeggiate negli immediati dintorni tra colline ricoperte di boschi. Considerate inoltre che, se passerete da queste parti intorno il 12 settembre, avrete la possibilità di assistere a un festival in costume, il “giorno della Salamandra”, allietato da simposi a base di birra. A breve distanza sorge poi Kremnica, altra cittadina mineraria nota per essere sede della più antica zecca del mondo ancora in attività.

17^ tappa: Nitra

Nitra_(laBalza_4766986489@flickr)Nitra è l’ultima tappa di questo itinerario prima del rientro a Bratislava. L’interesse di questa città agricola di 100.000 abitanti bagnata dal fiume omonimo, risiede esclusivamente nel suo centro storico dominato da un castello del XVIII secolo dove è ospitata anche la cattedrale. Nitra è la più antica delle città slovacche, già centro politico del Principato di Nitra nel IX secolo d.C. Abitata da circa 6.000 anni, Nitra fu presumibilmente una capitale per la tribù germanica dei Quadi nel IV secolo a.C. Nitra_(EadaoinFlynn_11689334844@flickr)Qui gli Slavi arrivarono nel V secolo, e dopo 200 anni di governo da parte degli Avari, Nitra divenne nel IX secolo capitale del Principato omonimo, la più antica forma statuale nell’odierna Slovacchia. Qui fu consacrata nell’anno 823 la più antica chiesa cristiana del mondo slavo durante il governo del principe Pribina. Il suo successore Mojmir I unì Nitra al Principato di Moravia creando lo stato altomedievale conosciuto come Grande Moravia, e la città conobbe il suo maggior sviluppo nel corso del regno del principe Svatopluk I, che oggi troviamo rappresentato nella statua equestre davanti al Castello di Bratislava.
La storia di Nitra e di Svatopluk è anche collegata con la missione dei Santi Cirillo e Metodio, che furono protagonisti nel IX secolo della evangelizzazione della popolazione slovacca e ceca, e della loro alfabetizzazione. Cirillo (il cui nome era in realtà Costantino) inventò da zero un alfabeto per la lingua slava, fino ad allora soltanto orale, e contribuì con la sua traduzione delle Sacre Scritture a dare agli slavi un forte senso etnico e statuale che prima non conoscevano. Il proemio ai Vangeli di San Cirillo (il Proglas) è considerata la prima opera letteraria del mondo slavo. Nella foto a sinistra l’Evangelario di Nitra, rarissimo manufatto in pergamena miniata redatto in latino da monaci di Cluny nell’XI secolo, tra i pezzi più preziosi in Slovacchia di età medievale, impreziosito da una splendida sopraccoperta costituita da una cornice tridimensionale di epoca gotica con la rappresentazione in rilievo della crocifissione sul Golgota, il tutto ricoperto con foglia d’oro.

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La mappa ferroviaria della Slovacchia:

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>> Itinerario secondario per la Polonia (Strada E77)

Žilina

Bagnata dal fiume Váh, Žilina è una città di 85.000 abitanti vicina al confine ceco e polacco, con piccoli musei, modesti stabilimenti termali e qualche castello nei Zilina_(bracjun-458077040)dintorni tra cui spicca quello fiabesco di Bojnice. Žilina (foto a sinistra) è stata uno dei primi comuni a firmare la dichiarazione di indipendenza (dal regno d’Ungheria) di Martin (30 ottobre 1918), e fino al marzo 1919 fu sede del governo slovacco.
Il 6 ottobre 1938, poco dopo l’Accordo di Monaco sui Sudeti, a Žilina fu dichiarata l’autonomia della Slovacchia dalla Cecoslovacchia.
La vera chicca è però costituita dal vicino Parco nazionale di Malá Fatra (foto a destra), un’area di svago tra monti ammantati di verde, ideale per passeggiate, trekking e cicloturismo, e d’inverno paradiso degli sci.

Terchová

Terchova (Michael Camilleri 7901417442 CC-BY)Collegata a Žilina da frequenti autobus Terchová costituisce un buon punto per escursioni alla valle di Vrátna dove si trova una delle più importanti stazioni sciistiche della Slovacchia, Lyžiarske stredisko Vrátna. Il piccolo villaggio di Terchová (4000 abitanti circa) è legato alla storia di Juraj Jánošík, il ‘ladro gentiluomo’, o ‘Robin Hood slovacco’, una figura di bandito a metà tra storia e leggenda vissuto a cavallo tra XVII e XVIII secolo. Nato qui nel 1688, Jánošík e la sua banda hanno fatto scorribande alle spese dei nobili ungheresi e austriaci in una vasta zona tra Slovacchia, Repubblica Ceca e Polonia, motivo per cui la sua figura è molto nota anche nelle nazioni vicine, assumendo spesso toni leggendari. Nel 1713 fu arrestato e condannato a morte, nella vicina cittadina di Liptovský Mikuláš, dove ancora esiste la sua cella. La sua morte fu estremamente dolorosa: infilzato su un grande uncino che gli attraversava il costato, fu lasciato appeso alla berlina fino a che non spirò. Terchová ha deciso di celebrare la figura leggendaria di Jánošík con una grande statua (foto a destra) che domina il paese dalla collina vicina.

Castello di Orava

Dal villaggio di Podbiel sui Tatra occidentali, raggiungibile in autobus da Terchová o anche in treno da Žilina con un giro più lungo, si arriva al castello di Orava, visibile dal treno in prossimità della stazione di Oravský Podzámok. Il castello, centro dell’omonima regione di Orava, è un complesso di grande suggestione, arrampicato sulla roccia a picco sul fiume e frutto di molti interventi nel corso dei secoli. Fu la sede del principe palatino Thurzo, e qui fu girato parte del film Nosferatu il vampiro del grande regista Murnau. kilim03_oravaD’estate al castello di Orava si svolgono rappresentazione teatrali. Podbiel in sé stesso non è che un grazioso villaggio con possibilità di escursioni in canoa sul fiume Orava. In alternativa si può soggiornare al vicino villaggio di Zuberec dalle case tradizionali e con possibilità di escursioni ai Monti Tatra occidentali. Dopo Podbiel si incontra il villaggio di Trstena sulla riva del lago Orava dopo di che la strada E77 entra in Polonia,


Fonte: wikivoyage.org