Aperto ormai da alcune settimane a cicloturisti e trekkers ma anche ai curiosi locali, e inaugurato la scorsa settimana, un nuovo ponte ciclabile sul fiume Morava congiunge di nuovo gli abitati di Schlosshof in Austria e Devinska Nova Ves in Slovacchia dopo oltre 60 anni. Il ponte, la cui prima pietra era stata posata nel dicembre dello scorso anno, è parte della ciclabile europea della Cortina di ferro (la Iron Curtain Trail), una cerniera di settemila chilometri che dall’estremo nord – in Finlandia – si congiunge a sud in Turchia e che al posto di filo spinato, guardie armate spesso molto cattive e mine antiuomo sfoggia oggi un percorso in gran parte asfaltato in una natura spesso del tutto incontaminata con grande ricchezza di flora e fauna per i quattro decenni di accesso off-limits.
Proprio la posizione della struttura sul confine democrazia-comunismo/libertà-dittatura ha convinto le autorità a battezzarla con il nome di “Ponte ciclabile della Libertà”, a ricordo di chi attraversò il fiume in cerca della libertà dai regimi dell’Europa dell’Est e vi trovò invece la morte. Decisione politica e istituzionale che non ha tenuto conto della volontà popolare: in un sondaggio pubblico online, infatti, la stragrande maggioranza dei partecipanti aveva decretato la star del cinema muscoloso americano Chuck Norris quale degno padrino della nuova opera. Il nome Ponte Chuck Norris, infatti, lanciato da un utente internet probabilmente per scherzo, ha ricevuto 12.599 voti in due mesi, mentre il nome proposto dalle autorità politiche aveva ottenuto appena 457 voti. Ancora meno sostegno era stato dato ad altri nomi proposti, come „Maria Teresa“ (l’imperatrice austro-ungarica che a Bratislava spesso risiedeva durante l’estate) e „Ponte ciclabile Devinska“, dal vicino sobborgo di Bratislava.
Il ponte, largo 4 metri e lungo 525 metri, è parte del tratto slovacco di Iron Curtail Trail, che si estende per circa 90 chilometri. Da Bratislava, la struttura permette in pochi chilometri di recarsi in Austria al castello di Schlosshof, residenza estiva degli Asburgo tra le più fastose. Ma la pista slovacca riserva altre sorprese: percorrendola è possibile vedere tra le altre cose la rocca celta, poi romana e infine slava di Devin, il bel paesaggio della riserva naturale di Záhorie, tra foreste e dolci pendii, e il complesso difensivo di un centinaio di bunkers e fortificazioni nei terreni alluvionali costruiti dalla Cecoslovacchia negli anni Trenta per difendersi (inutilmente) dalla Germania di Hitler.
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