Grandi star di Hollywood con sangue slovacco nelle vene

Alcuni dei più noti volti del cinema americano che hanno fatto la storia di Hollywood, anche se quasi nessuno ne è a conoscenza, ha in qualche modo radici slovacche. Tra di loro Angelina Jolie e Audrey Hepburn. Ma anche Paul Newman, John Voight, Tony Curtis e Steve McQueen. Anche l’attrice e cantante Lizabeth Scott, la star del muto Pola Negri e l’interprete di criminali e psicopatici in tanti film noir Peter Lorre. I nomi non suonano come slovacchi, ma tutti questi famosi attori hanno un po’ di sangue slovacco nelle loro vene.


Angelina Jolie

Angelina Jolie (1975), ad esempio, ha ereditato i geni slovacchi per parte di padre, il noto attore Jon Voight. La Jolie, due Premi Oscar, tre Golden Globe, tre Screen Actors Guild e un Orso d’argento a Berlino, è stata più volte dichiarata la donna più affascinante e bella del mondo, inserita nella lista delle 100 persone più influenti al mondo della rivista TIME, e un sondaggio YouGov nel 2015 l’ha dichiarata “la donna più ammirata al mondo” grazie all’attività di beneficenza, le cause umanitarie e il suo ruolo di ambasciatrice di buona volontà per l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR). Nel maggio dello stesso anno la rivista Forbes la inserisce nella sua lista delle 100 donne più potenti al mondo, classifica nella quale era già stata inserita in precedenza. Nel 2013 è stata l’attrice più pagata di Hollywood, con un reddito di 33 milioni di dollari.


Jon Voight

Jon Voight (1938), l’indimenticato protagonista di Un uomo da marciapiede (Midnight cowboy) al fianco di Dustin Hoffman, e poi di decine di pellicole più o meno note, Oscar per il film “Tornando a casa” nel 1979, miglior attore a Cannes per la stessa pellicola e vincitore di quattro Golden Globe in carriera. Il nonno paterno di Jonathan Vincent “Jon” Voight, che si chiamava Juraj Voytko, emigrò da Košice alla fine dell’Ottocento con i genitori quando non aveva nemmeno vent’anni. Negli Usa sposò Helen Nellieova, nata in New Jersey ma anch’essa di famiglia europea (forse slovacca). Ebbero quattro figli, uno dei quali, Elemír Vojtko (anglicizzato in Elmer Voight), è stato il padre di Jonathan e di due fratelli. Nel 2005 Jon Voight fu chiamato a interpretare da protagonista Karol Wojtila nella miniserie Rai intitolata a Giovanni Paolo II anche grazie alla sua caratteristicha fisionomia slava. Jon Voight venne in Slovacchia per la prima (e ultima, sembra) volta nel 2001 per le riprese del film “La Rivolta” (Uprising). Malgrado il tema del film sia la rivolta del Ghetto di Varsavia, le riprese si sono svolte tra Bratislava, Slovacchia, Austria e Tirolo.


Audrey Hepburn

Le radici dell’attrice britannica Audrey Hepburn (1929-1993), l’icona di “Colazione da Tiffany”, “Vacanze Romane” (Oscar come migliore attrice nel 1954), “My fair Lady”, “Sabrina” sono pure miste e riconducono in Slovacchia. Il padre, tale Joseph Victor Anthony Ruston, aveva uno zuccherificio in località Kovarovce vicino a Topoľčany (nella regione di Nitra). Ruston, che era di origine irlandese ma nacque in Boemia da una coppia austro-britannica, si trasferì a Vienna dove incontrò e sposò la baronessa fiamminga Ella van Heemstra. A riprendere il loro matrimonio fu chiamato un fotografato di Zlaté Moravce. Nata a Bruxelles, in Belgio, il vero nome della Hepburn era Audrey Kathleen Ruston. Nel 1935 mentre vivevano in Gran Bretagna, il padre, attivo nel settore bancario, lasciò moglie e figlia (che aveva 6 anni) e le due si trasferirono in Olanda, dove passarono il periodo della guerra nel paese occupato dai nazisti in difficili circostanze.


Paul Newman

La madre di Paul Newman (1925-2008), il bellone di Nick mano fredda, Butch Cassidy, La stangata e La gatta sul tetto che scotta, Oscar nel 1987 per Il colore dei soldi, si chiamava Terézia Fecková, nativa del villaggio Ptičie vicino ad Humenné (regione di Prešov). Quando lei era ancora molto piccola il padre andò a lavorare in America. Sua madre morì poco dopo e i parenti mandarono Terézia dal padre negli Stati Uniti quando aveva solo nove anni. Si sposò, lei cattolica, con Arthur Newman Sigmund, un commerciante di articoli sportivi di famiglia ebraica, dalle origini polacco-ungheresi. Nel 1925 ebbero un figlio, Paul Leonard Newman, che divenne con i suoi celebri occhi azzurri un idolo delle donne in tutto il mondo.


Tony Curtis

Anche la mamma dell’attore Tony Curtis (1925-2010), indimenticato compagno di Jack Lemmon in “A qualcuno piace caldo” (1959), con una Marilyn Monroe sexy e tenera, veniva dalla Slovacchia. Helena Ilona Kleinová era originaria di da Vaľkova, presso Poltár (regione di Banská Bystrica), e più tardi si sarebbe trasferita nella zona di Michalovce, nell’est della Slovacchia, prima di emigrare negli Stati Uniti, nel 1923. Qui ha conosciuto il marito, l’ungherese Emanuel Schwartz, dal quale ebbe nel 1925 il figlio Bernard, che scelse la carriera cinematografica e adottò il nome d’arte Tony Curtis.


Jamie Lee Curtis

jlcurtis_(alan light CC-BY)

Ovviamente, se Tony Curtis era mezzo slovacco, un quarto di slovacchità è rimasto anche nel sangue della figlia, Jamie Lee Curtis (1958) nota per l’horror “Halloween” (I e II) di John Carpenter, e poi “A Fish Called Wanda” e “True Lies”, oltre ad altre pellicole di Hollywood e serie TV. Rimasta con la madre Janet Leigh (ricordate la scena della doccia in “Psycho” di Hitchcock?..) dopo il divorzio dei genitori, ha sempre avuto buoni rapporti col padre. Una volta disse in un’intervista che le sarebbe piaciuto un giorno visitare il luogo dal quale venivano i suoi nonni.


Steve McQueen

E che dire di Steve McQueen? Terence Steven “Steve” McQueen (1930-1980), lo spericolato eroe “anti-eroe”, figura iconica degli anni ’60 e ’70 (al suo attivo “I magnifici sette”, “Papillon”, “Il caso Thomas Crown” o “La grande fuga”), ancora oggi simbolo di stile e savoir faire, era, come dicono gli slovacchi, “slovacco come una barbabietola”. Nato nello stato dell’Indiana, entrambi i suoi genitori erano slovacchi e il suo nome originale era Stephen Ihnat. Suo padre veniva dal villaggio di Jastrabie presso Michalovce (regione di Košice). Emigrando negli Stati Uniti, i suoi genitori adottarono il nome McQueen.


Tom Selleck

tselleck_(alan light CC-BY)

Tom Selleck (1945), noto per il personaggio dell’investigatore privato Magnum dal baffo sciupafemmine, gli shorts con le camicie hawayane e ovviamente la Ferrari rossa, anche se nato nel Michigan come Thomas William Selleck, era figlio di Robert Sellesk, slovacco di etnia Rusyn, come del resto molti altri emigrati negli Stati Uniti (inclusi i genitori di Andy Warhol), ed era originario della Slovacchia orientale al confine con Polonia e Ucraina.


Lizabeth Scott

Infine, anche i genitori della famosa attrice e cantante Lizabeth Scott (1922-2015) emigrarono negli Stati Uniti e l’artista si chiamava in realtà Ema Macová. Fu attiva tra il 1945 e il 1957, quando si ritirò dalle scene, e nota in particolare per le sua interpretazioni in numerosi film noir, lavorando a fianco di mostri sacri dell’Hollywood del dopoguerra, come Barbara Stanwych, Kirk Douglas, Burt Lancaster.


Pola Negri

PolaNegri_(wikimedia)

Prima donna europea a recitato a Hollywood, Pola Negri (1897-1987) fu una delle più grandi stelle del cinema muto, lavorando con i più grandi attori e registi, incluso Charlie Chaplin. Nata in Polonia come Barbara Apolonia Chalupcová, suo padre Juraj Chalupec proveniva dal villaggio slovacco di Nesluša, nell’area di Kysuce (regione di Žilina), un calderaio e stagnaio che per lavoro si recava anche oltre confine. A Varsavia incontrò Eleonora Kielczewski, di una famiglia nobile decaduta. Dopo il matrimonio si trasferono a Lipno, in Pomerania (Polonia) dove nel 1896 nacque la figlia Barbara Apolonia, che sognava di diventare una ballerina, ma il suo sogno svanì a causa della tubercolosi. La ragazza di diede alla recitazione e divenne famosa con lo pseudonimo di Pola Negri. La sua carriera si concluse con l’avvento del cinema sonoro, sul finire degli anni ’20, quando la sua voce risultò piuttosto dura e la sua recitazione eccessivamente enfatica.


Peter Lorre

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L’attore del leggendario film “Casablanca” si chiamava in realtà Laszlo Lowenstein (1904-1964), ed era nato da famiglia ebraica nel 1904 a Ružomberok (regione di Žilina). All’età di nove anni, la sua famiglia si trasferì a Vienna, dove oltre alla scuola cominciò a seguire corsi di recitazione. Nel 1920 si trasferì a Berlino, dove incontrò Bertolt Brecht e partecipò al musical “Happy End”. Poi scelse il nome d’arte di Peter Lorre, con il quale divenne famoso nel mondo del cinema. Con il suo volto molle, lo sguardo sfuggente e gli occhi sporgenti Lorre fu il prototipo del paranoico, del criminale, del traditore, dell’essere squallido ed abbietto, una icona del genere noir. Nacque cinematograficamente con “M – Il mostro di Düsseldorf”, film del 1931 di Fritz Lang, nel quale impersonava con straordinaria compenetrazione – non solo psicologica, ma anche fisica – l’allucinato delinquente sessuale che adescava le bambine per ucciderle. Fu costretto a fuggire dalla Germania dopo l’avvento di Adolf Hitler, e lavorò dapprima in Francia, poi nel Regno Unito, dove partecipò a un paio di film diretti da Alfred Hitchcock, “L’uomo che sapeva troppo” (1934) e “Amore e mistero” (1936), sempre mantenendosi fedele al suo personaggio e conferendo un tocco sinistro alle proprie interpretazioni. Finì poi a Hollywood, dove interpretò parti in film divenuti celebri come “Il mistero del falco” (1941, “The maltese falcon”) di John Huston, Casablanca (1942) di Michael Curtiz, “Arsenico e vecchi merletti” (1944) di Frank Capra o “Il tesoro dell’Africa” (1953), sempre con Houston, e fu protagonista della serie di otto film dedicata al detective giapponese Mr. Moto (1937-39).

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E poi…

James Horner

jhorner_(dalekhelen_CC-BY-NC-SA)

Pur non appartenendo tecnicamente al mondo delle ‘star’ del grande schermo, aggiungeremmo anche il compositore statunitense di colonne sonore e direttore d’orchestra James Horner (1953-2015), morto il 22 giugno 2015 a 61 anni in un incidente aereo. James, nato a Los Angeles, era figlio di Harry Horner, arrivato in America nel 1935 da Holič (nella Slovacchia occidentale vicino al confine ceco), all’età di 25 anni. Il padre fece anche lui una discreta carriera nel cinema, come art director a Hollywood e poi regista di film e programmi tv, lavorando tra gli altri con nomi come George Cukor e Sydney Pollack. Mentre James Horner, arrivato nel mondo del cinema grazie alla scrittura delle musiche per il film “The lady in red” (La signora in rosso) nel 1979, ha da allora composto circa 100 colonne sonore, tra cui le due più vendute di sempre: “Titanic” (1997) e “Avatar” (2009). Sue le note anche di altri film di grande successo come “Aliens – scontro finale”, “Braveheart”, “A Beautiful Mind”, “Gorky Park”, “Il nome della rosa”, “Apollo 13”, “Casper”, “La tempesta perfetta”, diversi dei quali vincitori di numerosi Oscar. Le sue musiche sono state candidate diverse volte agli Oscar, ma la statuetta dorata gli è arrivata “solo” per Titanic, sia per la colonna sonora che per la canzone principale, My heart will go on, entrambi vincitori anche dei Golden Globe. Ha poi ottenuto diversi altri premi importanti.

(Fonte Buongiorno Slovacchia)

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