Castello di Čachtice

 

Se avete sentito parlare della donna più sadica al mondo, Erzsébet Báthory, conosciuta anche come la “Contessa sanguinaria” o “Contessa Dracula”, questo posto fa per voi. Erzsébet (Elisabetta), signora di Čachtice (pronuncia Ciachtize con l’acca aspirata e la zeta dolce), è ritenuta aver assassinato oltre 650 vittime, soprattutto giovani vergini. Alcune storie e leggende, spesso nate in secoli successivi, sostengono che la contessa avesse l’abitudine di fare il bagno nel sangue delle vergini per mantenere la sua bellezza.

Castello di Cachtice by Eugen77 

 

Čachtice (Čachtický hrad) è uno dei primi castelli difensivi che proteggevano il confine occidentale del Paese, già nel XIII secolo. Tra i secoli XV e XVII il castello fu restaurato e ampliato più volte. Nel 1708 fu conquistata dall’esercito del ribelle Francesco II Rákóczi e poi venne abbandonato. Sebbene oggi restino solo rovine, in passato ebbe una funzione molto importante di difesa, pertanto non divenne mai una comoda e sontuosa residenza come invece successe ad altri castelli.

 

La collina su sui si erge era già abitata in epoca preistorica, come dimostrato dagli scavi archeologici. La costruzione di un castello medievale in pietra si rese necessaria con l’invasione tartara in Ungheria. Il castello di Čachtice fu iniziato nella prima metà del XIII secolo su iniziativa del sovrano Bela IV e costruito da Kazimír della Casa Hunt-Poznan come punto di osservazione sulla strada per la Moravia. Alla fine dello stesso secolo fu fortificato da Matúš Čák Trenčiansky, palatino del re e signore di Trenčin.

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Nel 1392 il re Sigismondo diede il castello a Stibor di Stiborice (Ctibor di Ctiborice) come dono per i suoi fedeli servizi, e dopo la sua morte Čachtice passò fino al 1434 al figlio. In questo periodo di svolsero lavori come la costruzione di un ampio cortile con una cappella gotica, e il castello fu circondato da mura merlate, camminamenti e un bastione, e furono aggiunti fabbricati agricoli, laboratori e un ingresso a tunnel.

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Nel 1436 re Sigismondo concesse il dominio del castello a Michael Országh de Guth, famiglia nobile che rimase nel castello per 130 anni facendovi diversi adeguamenti per renderlo atto alla difesa dagli attacchi con le moderne artiglierie del tempo e il vigoroso sviluppo delle armi da fuoco. Nella seconda metà del XV secolo fu aggiunto un altro baluardo più ampio con una passerella più larga, che divenne un parapetto fortificato avanzato con feritoie per i cannoni.

 

Il dominio del castello fu affidato nel 1569 da re Massimiliano II a Ursula Kanizay, vedova di Thomas Nadasdy. Il figlio, Ferenc (Francesco) Nadasdy, lo acquistò nel 1602. Dopo la sua morte lo ereditò la moglie, la contessa Erzsébet Báthory.

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Erzsébet Báthory

 

La fama del castello e dell’abitato sottostante sono indissolubilmente legati a Erzsébet Báthory (in slovacco Alžbeta Bátoriová), nata nel 1560 nella famiglia Báthory-Ecsed, una casata ungherese di religione protestante i cui membri erano affetti da disturbi mentali a causa delle loro inclinazioni incestuose e, secondo alcune leggende, discendenti del conte Dracula. Contessa, Erzsébet visse la sua infanzia a Ecsed, in Transilvania (oggi in Romania), e fu data in sposa all’età di quindici anni al crudele conte Ferenc Nádasdy, di sette anni più anziano, erede di una delle più potenti famiglie ungheresi e noto per le sue imprese eroiche nella guerra contro i Turchi. Con lui andò a vivere nel castello di Sárvár, in Ungheria occidentale, del quale si occupava nelle lunghe assenze del marito, ed ebbe quattro figli legittimi e alcuni illegittimi.

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Stemma della famiglia Báthory

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Erzsébet aveva dato segni di squilibri già da piccola, ed era facile a passare improvvisamente dalla calma all’ira in un baleno. Dopo numerosi segni di crudeltà e tendenze al sadismo, che del resto erano comuni anche al marito, e forse un avvicinamento a pratiche di magia nera, secondo gli studiosi i delitti iniziarono già nel 1585, ma si moltiplicarono dopo la morte del marito. Ferenc morì all’inizio del 1604, lontano da casa, forse per una malattia, o ucciso da una prostituta che lui aveva rifiutato di pagare, secondo alcune dicerie.

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Erzsébet, rimasta vedova, si trasferì con la corte nel castello di Čachtice, dove continuò a uccidere, secondo i nomi trovati nei suoi appunti, 650 fanciulle, numero che fa guadagnare alla contessa il titolo di “serial killer” di sesso femminile più prolifica di tutti i tempi (suo anche il Guinnes della categoria, pagina tuttavia piena di imprecisioni…). Le giovani, uccise e spesso torturate dalla contessa e quattro dei suoi servi, per gli storici sono più probabilmente tra le 100 e le 300; c’è chi dice 400. Una quantità pur tuttavia enorme e che fa impallidire la seconda in classifica, Maria I Tudor detta appunto la Sanguinaria, ferma all’assassinio di 274 protestanti.

 

La nobildonna avrebbe anche avuto l’abitudine di bagnarsi nel sangue delle sue vittime, quasi soltanto vergini, allo scopo di mantenere giovinezza e avvenenza. Le vittime venivano spogliate, incatenate a testa in giù e sgozzate per raccoglierne il sangue che sgorgava caldo. Ma queste sono in gran parte storie spesso nate in secoli successivi. Leggi qui.

Per volontà del re Mattia II d’Austria e Ungheria furono inviati alcuni ufficiali al castello, dove trovarono teste mozzate, corpi mutilati e ragazze segregate in attesa di essere uccise. La contessa fu accusata della morte di 650 giovani e dopo una sentenza sommaria murata in una torre di Čachtice (ancora esistente), dove veniva cibata attraverso una feritoia. Si lasciò morire di fame tre anni dopo, il 21 agosto 1614, all’età di 54 anni. La sua salma sarebbe stata sepolta nella chiesa di san Ladislav, in paese, ma la sua tomba non è mai stata trovata.

Castello di Cachtice by 3Photo
Castello di Cachtice by VeRoniCk4

 

Dopo una disputa tra i suoi figli per la proprietà, fu Ferenc Nadasdy II a occuparsi delle riparazioni e modifiche necessarie al castello, e ad eseguire una ristrutturazione rinascimentale. In seguito a una sventata congiura dei nobili ungheresi contro gli Asburgo, cui prese parte anche Nadarsdy che fu condannato a morte nel 1671, Leopoldo I ordinò la confisca del castello, che venne danneggiato dai saccheggi dei soldati dell’Imperatore. La proprietà confiscata fu incamerata dalla Camera Reale che l’affittò alle Case nobili Révay e Draskovich. Nel 1703 le casate Forgách e Bercsényi divennero i nuovi proprietari del castello.

 

Conquistato nel 1708 dall’esercito anti-asburgico guidato dal ribelle Francesco Rakoczy, il castello cadde in abbandono, e nel 1765 fu acquisito dalla casata Erdődy. Un incendio lo devastò nel 1799, e nel 1855 passò alla famiglia Brunner, e nel 1887 alla famiglia Springer.

 

Il castello di Čachtice è stato utilizzato insieme al Castello di Orava come location per il castello del Conte Orlok nel leggendario film Nosferatu girato da Murnau nel 1922. Fu poi nel 1996 il set della sequenza iniziale del fantasy Dragonheart con Dennis Quaid. Tra gli altri registi, fu scelto poi dallo slovacco Juraj Jakubisko che nel 2008 vi girò alcune scene del film colossal e visionario Bathory, dedicato alla Contessa sanguinaria, la produzione cinematografica più costosa di sempre in Slovacchia e Repubblica Ceca con un cast internazionale (Franco Nero è re Mattia).+

 

Diversi gruppi di heavy metal hanno dedicato canzoni alla contessa. E la storia, secondo qualcuno, avrebbe influenzato lo stesso Bram Stoker per la stesura del suo romanzo Dracula uscito nel 1897.

Oggi il castello è di proprietà del comune di Čachtice. La collina su cui si erge il castello – Čachtický hradný vrch – è ricca di piante e insetti rari, ed è stata dichiarata già nel 1964 riserva naturale nazionale.

 

Nel villaggio è visitabile la casa padronale rinascimentale di Erzsébet Báthory, detta maniero Draškovič (Draškovičov kaštieľ), che è oggi sede di una esposizione del Museo di Trenčín sulla storia ed etnografia di Čachtice e dintorni. Sono esposti oggetti storici, reperti delle tradizioni culturali e folkloristiche locali, armi storiche, documenti d’epoca, abbigliamento, gioielli, ritratti dei membri delle famiglie aristocratiche, ceramiche e artigianato. Dal 2008 è stata aggiunta la mostra “Alžbeta Báthoryová – Krutosť ukrytá v čipkách” (La crudeltà nascosta tra i pizzi) che presenta la ricostruzione degli abiti di Erzsébet Báthory sulla base dei ritratti contemporanei conosciuti.

 

Interessante da visitare anche la rete di tunnel sotterranei che si dirama sotto il villaggio, usata dai residenti per nascondersi dalle scorrerie dei Turchi. Diversi accorgimenti, come il progressivo restringersi dei cunicoli, rendevano possibile a pochi e abili uomini riuscire a bloccare un intero reggimento di soldati nemici. Un sistema di ventilazione e cibo e vino custoditi nei sotterranei permettevano anche soggiorni prolungati degli abitanti del villaggio. Le gallerie furono usate anche successivamente nel corso di conflitti, l’ultima volta durante la seconda guerra mondiale.

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Info:

Località: Čachtice, distretto di Nové Mesto nad Váhom, regione di Trenčín

Indirizzo:
Čachtice , 91621
Tel. +421 (0)32 / 740 1017
Fax +421 (0)32 / 744 0753
E-mail hrad@cachtice.sk
Web www.cachtice.sk

Orari di apertura:
Chiuso gennaio e febbraio
Marzo: martedì->venerdì ore 10-16, sab+dom 10-16:30
Aprile: lunedì 12-16:30, martedì->venerdì 10-16:30, sab+dom 10-17:30
Maggio-Agosto: lunedì 12-18, martedì->domenica 10-18
Settembre: lunedì 12-17, martedì->venerdì 10-17, sab+dom 10-18
Ottobre: lunedì chiuso, martedì->venerdì 10-16:30, sab+dom 10-17
Novembre: lunedì chiuso, martedì->domenica 10-16
Dicembre: lunedì->venerdì chiuso, sab+dom 10-15
Vedi in dettaglio gli orari

 

 


Photo credits:

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