Castello di Bratislava

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L’imponente edificio rettangolare con quattro torri angolari del castello di Bratislava (Bratislavský hrad) sorge su un luogo strategico, sulla roccia che domina, da 85 metri di altezza, il fiume Danubio che scorre nella capitale della Slovacchia e la Città Vecchia (Staré mesto). Simbolo di Bratislava, il castello è senza dubbio la silhouette più popolare della città, essendo visibile da grande distanza e da molte zone della città, ed è tra i primi ‘avvisi’ di Slovacchia per chi arriva in auto dall’Austria.

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È un posto da visitare assolutamente, non soltanto per l’edificio in sé o per le collezioni del Museo Nazionale in esso contenute, ma anche per le splendide vedute che si hanno dalle terrazze sul fiume, sulla città e sulla campagna circostante. Da qui, come succede in pochissimi altri luoghi al mondo, si gode la vista di tre paesi contemporaneamente: Slovacchia, Austria e Ungheria.

Già abitato nel periodo di transizione dall’Età della pietra all’Età del bronzo, i primi abitanti noti sulla collina del castello erano i Celti, che vi costruirono un’acropoli, e i Romani, che inclusero il forte e la città nel Limes romano, il confine a difesa dell’Impero. Con gli Slavi questo luogo divenne un importante insediamento fortificato e più tardi, nel IX secolo, un centro politico-religioso-militare della Grande Moravia. Il castello è documentato per la prima volta nell’anno 907 negli annali di Salisburgo, in riferimento alla battaglia di Brezalauspurch, tra i bavaresi e gli antichi magiari, che segnò la fine dell’impero della Grande Moravia. Nel X secolo, sotto il re ungherese Stefano I, qui furono coniate monete con la scritta “Breslawa Civitas”.

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Nell’XI e XII secolo si ergeva sulla collina un palazzo pre-romanico in pietra. Inviolato durante le incursioni dei Tartari del 1241-42, sotto Sigismondo di Lussemburgo, nel 1430, il castello gotico fu ricostruito, ampliato e rafforzato contro gli attacchi degli Ussiti, assumendo la forma attuale. Più tardi una ricostruzione effettuata dalla famiglia Pálffy nel XVI secolo lo portò a forme tardo rinascimentali, e nel 1649 fu modificato in stile barocco.


Lo stemma funerario di Niccolò Pálffy in una sala del castello

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Mappa dell’area del castello (nrsr.sk/TS)

 

Il castello è stato parte fondamentale delle proprietà imperiali dell’Austria-Ungheria. La città divenne capitale del Regno d’Ungheria e sede della corte ungherese sotto la monarchia d’Asburgo, dal 1536 al 1783, quando Budapest cadde sotto l’occupazione degli Ottomani e il castello esercitò la sua funzione di difesa anche per la vicina capitale imperiale Vienna durante le guerre contro i Turchi. In quel periodo i sovrani erano incoronati nella Cattedrale di San Martino e il castello divenne la sede formale per undici re e regine d’Ungheria. Nella torre di sud-ovest venivano custoditi la corona e i gioielli per le cerimonie d’incoronazione. Da diversi anni viene organizzata una rievocazione annuale dell’incoronazione, nel mese di giugno, ed è dal castello che parte il corteo reale per dirigersi alla cattedrale e al centro della città. Il percorso del corteo in costume è segnato con delle coroncine in bronzo sul selciato sulle strade della Città Vecchia.

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Nel trentennio successivo al trasferimento della corte il castello fu oggetto di una profonda ristrutturazione in stile rinascimentale (lasciando quasi intatte le forme esterne), eseguita da architetti e artisti italiani sotto la supervisione di Pietro Ferrabosco, che era stato al servizio dell’imperatore a Vienna. Nel 1616 furono iniziati nuovi lavori, che si protrassero per alcuni decenni e aggiunsero forme barocche all’edificio, portandolo a un aspetto molto simile a quello che vediamo oggi. Nel 1703 furono aggiunti edifici per le truppe a nord-est del castello e nel 1712 fu costruita, in occasione dell’incoronazione dell’imperatore Carlo VI, la Porta di Vienna, che è tutt’ora l’ingresso principale dell’area.

 

Maria Teresa, divenuta regina d’Ungheria nel 1740, promise ai nobili della corte ungherese di trascorrere più tempo a Bratislava, per cui fece diversi lavori al castello, trasformandolo da costruzione di difesa a moderna dimora reale. Fece togliere le fortificazioni dei Pàllfy e rivedere la costruzione in stile rococò, come lo stile di allora imponeva, con la partecipazione dei migliori architetti e artisti imperiali, trasformando l’edificio in una lussuosa residenza. Al suo periodo risalgono lo scalone e l’aggiunta dei giardini a nord dell’edificio.

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In seguito, qui venne a vivere la figlia, l’arciduchessa Maria Cristina d’Asburgo, con il marito Alberto di Sassonia-Teschen, governatore d’Ungheria dal 1765 al 1780. Alberto iniziò qui la sua collezione di stampe d’arte, quella oggi ospitata alla Galleria Albertina a Vienna e conosciuta in tutto il mondo come una delle più preziose raccolte di arte antica al mondo. Il matrimonio di Maria Cristina fu un’eccezione nella nobiltà del tempo: la madre lasciò infatti la figlia prediletta scegliersi il marito che voleva. Con Maria Cristina e Alberto il castello divenne il fulcro di frequenti eventi e visite di personalità soprattutto della cultura e della scienza del tempo.

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Un nuovo palazzo fu aggiunto nel 1768 sul lato occidentale del palazzo, il cosiddetto Theresianum disegnato dall’architetto Hillebrandt, dove fu ospitata anche la galleria d’arte di famiglia, e altri edifici furono fabbricati nell’area del castello, oltre a un giardino alla francese. Fu costruito anche un maneggio (scuola di equitazione) invernale a nord del castello.

In seguito il castello perse di importanza e diversi edifici divennero un seminario cattolico, che formò numerosi intellettuali slovacchi. All’inizio del XIX secolo l’intera area fu assegnata alle truppe militari, e riadattata per ospitare 1500 soldati. Nel 1809 il castello fu bombardato dai cannoni dell’esercito di Napoleone. Nel 1811 scoppiò un vasto incendio causato dalla disattenzione dei soldati, che si diffuse anche a una parte della città, e lasciò l’edificio in ruderi, venduti in parte come materiale da costruzione. Molte parti del sito continuarono ad essere utilizzate come caserma fino al 1946.

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L’interno della torre di sud-ovest

 

Per i successivi 150 anni l’edificio fu lasciato andare completamente in rovina. Nel 1957, dopo alcuni anni di indagini archeologiche e architettoniche, furono iniziati degli ampi lavori di restauro, riportandolo al suo aspetto barocco teresiano. L’edificio divenne sede speciale di rappresentanza e nel 1968 vi si riunirono i leader della Cecoslovacchia per firmare l’atto di nascita della Federazione Ceco-Slovacca. Il 3 settembre 1992 la Sala dei Cavalieri ospitò la firma della nuova Costituzione della Repubblica Slovacca indipendente. Nel 2005 il castello fu sede del summit Bush-Putin.


Il castello in rovina nel 1945

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Nel 2008 iniziò l’ultimo massiccio intervento di restauro che, sebbene ancora non completamente concluso, ha dato al castello un nuovo colore bianco, da molti non apprezzato, e sulla Corte d’Onore è stata installata una controversa statua equestre del principe (re) Svätopluk I opera dello scultore Ján Kulich. Dopo diversi anni di ricerche archeologiche che hanno fatto riportare alla luce diversi reperti e parti di costruzioni dell’epoca celta e romana.

 

Nel 2016, in occasione del semestre di presidenza slovacco del Consiglio dell’Unione europea, sono stati conclusi i lavori in molte sale di rappresentanza ed è stato anche ricreato sul lato settentrionale del castello il giardino barocco alla francese, sull’esempio dell’originale teresiano, sotto al quale è ora ospitato un garage multipiano per il parlamento. Nel settembre 2016 si è svolto qui il cosiddetto “Bratislava Summit” con tutti i leader degli Stati membri dell’Unione europea.

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Ambienti di rappresentanza restaurati (sopra e sotto)

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Il giardino barocco ricostruito (sopra e sotto)

 

Il castello è monumento culturale nazionale e viene utilizzato come sede di rappresentanza del governo, del parlamento e della presidenza slovacca. Gli edifici della terrazza occidentale sono utilizzati come uffici parlamentari.

Il cortile d’onore del castello, sulla terrazza panoramica che guarda al Danubio, è delimitato da due porte trionfali e da due bassi edifici che ospitavano la guardia imperiale. La vista panoramica da qui è incredibile e spazia, oltre che sulla parte meridionale e orientale di Bratislava, sul territorio di Austria e Ungheria, i cui confini sono a una manciata di chilometri. Sono presenti ancora i quattro ingressi monumentali all’area del castello (le porte Sigismondo, Vienna, Nicola e Leopoldo), costruiti tra il XV e il XVIII secolo. Le varie insegne militari romane, le aquile, i fasci littori e le insegne SPQR fanno riferimento al Sacro Romano Impero e al potere e autorità imperiale.

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Nell’area adiacente al castello è anche segnato sul terreno, sul lato zona orientale, il perimetro di quella che era la Basilica della Grande Moravia a tre navate, risalente al IX secolo, e dove fu costruita nell’XI secolo la chiesa di San Salvatore. Nel parco circostante sono presenti diversi edifici interessanti, antichi bastioni e statue, tra le quali quella di Santa Elisabetta d’Ungheria, nata nel castello nel 1207 (in città è dedicata alla santa la bellissima Chiesa Blu in stile secessionista).

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Veduta dagli spalti del castello sul Danubio e sulla vicinissima Austria

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Passeggiata sotto le mura del castello


I resti delle architetture del periodo della Grande Moravia (IX sec)


Santa Elisabetta d’Ungheria, che visse nel castello. Statua dello scultore Norber Sadel di Bolzano


Una delle vedute della Città Vecchia dalle terrazze del castello

 

L’edificio principale è una costruzione massiccia, a pianta rettangolare, con quattro torri angolari. La più alta, a sud-ovest, è detta “Torre della Corona”, alta 47 metri: qui furono custoditi per circa due secoli i gioielli della corona del Regno d’Ungheria. Nella corte interna è presente un pozzo profondo 80 metri.

Il castello ospita oggi il Museo Storico, parte del Museo Nazionale Slovacco (SNM), con diverse esposizioni tematiche tra le quali la più importante è quella sulla storia della Slovacchia, oltre a mostre temporanee. Vi sono esposte in totale oltre 3.500 opere d’arte e manufatti, tra dipinti, statue e incisioni di artisti, vetreria, argenteria, mobili in legno intagliato, orologi, armi e armature.

 

C’è anche una Sala del Tesoro, che espone i ritrovamenti archeologici slovacchi più preziosi, tra i quali la Venere di Moravany, una piccola figura femminile in avorio intagliata in una zanna di mammut risalente al Paleolitico superiore (circa 25 mila anni fa) e ritrovata nel centro della Slovacchia all’inizio del Novecento.


Venere di Moravany (Moravianska venuša), statuetta di 22.800 anni fa trovata presso il villaggio di Moravany nad Váhom

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Info:

Località: Bratislava, distretto di Bratislava, regione di Bratislava

Indirizzo:
Bratislavský hrad
Námestie Alexandra Dubčeka 1
810 06 Bratislava

Info: Museo di Storia SNM Bratislava
Tel. +421 (0) 2 / 2048 3104
Mob. +421 (0) 915 / 993 303
Web: www.snm.sk

Orari di apertura:
Da aprile a metà novembre: lunedì chiuso, da martedì a domenica ore 10-18
Da metà novembre a marzo: lunedì chiuso, da martedì a domenica ore 9-17

 

 


Photo credits: