Levoča

 

Sito: Levoča, Castello di Spiš e i suoi monumenti culturali
Data d’iscrizione: 1993-2009

 

spis_(Pierre Bona@wiki)

 

Levoča (in ungherese Lőcse, in tedesco Leutschau, in polacco Lewocza) è capoluogo di distretto nella regione di Prešov, Slovacchia nord-orientale. La cittadina (14300 abitanti) ha un centro storico pittoresco all’interno di una cinta muraria ben conservata, una chiesa rinascimentale con il più alto altare in legno d’Europa, scolpito dal Maestro Pavol di Levoča, e molti altri edifici rinascimentali. La città è iscritta dal 2009 nel Patrimonio mondiale dell’Unesco, che cita nel riconoscimento il centro storico, le fortificazioni e le opere del Maestro Pavol.

Levoča è stata un importante campo di addestramento militare nel periodo della Grande Moravia (IX° secolo), e varie strutture della città risalgono ai secoli XI° e XII°. Anche la storia di Levoča, come quella dell’intera regione di Spiš, è legata alla colonizzazione tedesca, che dopo le devastazioni mongole aumentò notevolmente dalla metà del XIII°. La città è menzionata per la prima volta in un documento del 1249 per il suo ruolo di frontiera. Spiš e Levoča erano i principali centri della presenza sassone nella regione, e pochi anni dopo, nel 1271, a Levoča, che ne divenne capitale amministrativa, furono concessi i privilegi di città libera dal re d’Ungheria Stefano V.

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Nel XIV° secolo fu creata una ‘Unione delle ventiquattro città di Spiš’, che divenne una provincia del regno, ma la capitale Levoča che ne rimaneva fuori mantenne lo status di città reale indipendente. In questo periodo si sviluppò un pellegrinaggio mariano tra la città e la vicina collina che domina la città ove sorge la Cappella Mariánska, pellegrinaggio che continua sino ai giorni nostri.

La sua posizione chiave, tra la Polonia, la Slesia, la Moravia e l’Ungheria, fece prosperare la regione grazie ai frequenti scambi commerciali con le maggiori città, e Levoča divenne un importante centro di commercio con scambi che coinvolgevano anche l’Austria e i Balcani. Gilde di artigiani erano presenti sin dal Medioevo, e durante il periodo rinascimentale si contano in città più di trenta di tali corporazioni professionali, con sarti, lattonieri, muratori, scalpellini e produttori di bottoni che avevano grande reputazione.

levoca_(Peter Krahulik CC-BY@picasa)

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Nel 1412 la città perse potere con la cessione di parte della provincia di Spiš alla Polonia, e nel secolo successivo perse anche il ruolo di capitale della regione, ritornata al Castello di Spiš (Spišsky Hrad), pur mantenendo lo status speciale e rispondendo direttamente al re d’Ungheria. Levoča rimase un importante centro per il commercio, tappa tra diverse regioni e culture, grazie anche alla presenza di grandi dinastie mercantili come i Thurzo e i Rholl, che erano presenti anche in Europa. Con molti interessi nelle miniere in Slovacchia, i Thurzo fecero un accordo alla fine del XV° secolo con i Fugger di Augusta (noti banchieri e mercanti) per il controllo del rame nel Regno d’Ungheria. Ma allo stesso tempo diverse grandi case commerciali di Polonia, Slesia e Austria avevano loro agenzie a Levoča, e la città ospitava importanti fiere mercantili.

Nei secoli XV° e XVI° fu rafforzato il sistema difensivo della città e rifatto il piano urbanistico, con la costruzione di molte case in pietra e nuovi obblighi per i proprietari immobiliari nelle linee e nelle dimensioni delle facciate degli edifici urbani. A seguito di diversi incendi, le costruzioni presero via via le forme del Rinascimento, un periodo ben rappresentato oggi dal Palazzo Comunale e dalle vie porticate, che aiutano Levoča a riprendere vigore e una parte del potere nella regione di Spiš.

È in questo periodo che Levoča assume un considerevole ruolo culturale regionale, grazie a una scuola comunale di alto livello i cui numerosi allievi vanno poi a studiare in università europee, in particolare a Cracovia. Nel 1517 viene costruita una biblioteca, nel 1557 una libreria, e nel 1625 la prima tipografia dell’intera Slovacchia.

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Levoča era un importante centro artistico nell’Europa centrale e orientale, in particolare per la scultura e la pittura che fiorirono nel periodo tardo gotico. Molti artisti convergevano nella ricca città mercantile, e l’apogeo di questo movimento è rappresentato dalle opere del Maestro Pavol di Levoča (Majter Pavol z Levoče) che, dopo aver prodotto una serie di altari per la chiesa parrocchiale di San Giacomo, dal 1530 istituisce un proprio laboratorio di scultura che divenne molto famoso.

Pittura e scultura continuarono a fiorire nei secoli XVII° e XVIII°, e Levoča divenne un centro per l’arte barocca in Europa centrale, con i suoi frutti ampiamente distribuiti in Slovacchia e Ungheria. La città attirava artisti stranieri da Svezia, Polonia e Boemia, mentre i propri artisti partivano per San Pietroburgo e Vienna.

La vita commerciale e culturale della città continuò anche nei secoli successivi, fino a quando, alla fine del XIX° secolo, fu vittima di un rapido declino a causa dell’isolamento nei trasporti: non era infatti servita da una stazione ferroviaria. Solo nel 1922, in seguito alla creazione della Cecoslovacchia, tornò ad essere sede amministrativa della Regione di Spiš.

Nel XVIII° secolo erano stati fatti notevoli restauri di edifici religiosi in stile barocco, mentre il sistema di fortificazioni subì un decadimento. Alla fine del secolo successivo, oltre a diverse opere di edilizia pubblica, viene abbattuta parte delle fortificazioni, sostituite da caserme.

Negli anni ’50 del secolo scorso furono fatti diversi lavori di restauro di interni nella Chiesa di San Giacomo, in particolare alle opere del Maestro Pavol, continuate poi nei decenni successivi da una famiglia di artigiani specializzati. Dopo il ritorno della democrazia, nel 1989, furono necessari altri lavori di ristrutturazione sull’altare di San Nicola e nel 2003-2004 all’altare della Natività. Proprio quest’anno (2015) è stato inaugurato l’altare maggiore di San Giacomo dopo un lungo e certosino restauro.


Museo di Spiš a Levoča

Visita alla città

La piazza cittadina (Námestie Majstra Pavla) ospita tre importanti monumenti; l’antico municipio (XV-XVII secolo) che oggi contiene un museo, la chiesa luterana (1837) e la chiesa di san Giacomo (sv. Jakuba, XIV secolo). In quest’ultima chiesa si trova un altare gotico in legno scolpito, il più grande d’Europa (18,62 metri d’altezza) creato da Pavol di Levoča attorno al 1520. La piazza è quasi perfettamente conservata, tranne un paio di interventi moderni, e contiene molti edifici che ospitavano la nobiltà locale nel tardo Medioevo.


Chiesa luterana, Levoča  

Il Palazzo Comunale

Il municipio di Levoča, notevole per le sue arcate rinascimentali, si trova al centro dell‘antica città reale. La parete sud dell’edificio mostra allegorie delle virtù cittadine. Lo storico Palazzo Comunale, ricostruito nel 1550 dopo un incendio, simboleggiava la ricchezza e il potere della libera città reale di Levoča. Qui il consiglio comunale eletto prendeva le decisioni sul destino della città e dei suoi cittadini. Nell’interno sono visitabili le camere di consiglio, con soffitti a travi e un’anticamera imponente coronata con una volta a stella al piano superiore. Il museo presenta la storia di Levoča dagli inizi del suo sviluppo attraverso la sua epoca d’oro fino ad oggi. I reperti storici sono accompagnati da un’ampia produzione artistica popolare della regione dell’Alto Spiš.

Sulla piazza si trova anche la ‘Gabbia della vergogna’, databile tra il XVI° e il XVII° secolo, in ferro battuto, che veniva usata per le punizioni pubbliche dei miscredenti e l’umiliazione dei piccoli criminali.

La piazza centrale è costeggiato da oltre 50 notevoli case borghesi e patrizie, molte delle quali portano il nome dei loro ex proprietari. Di particolare interesse è la casa Thurzo, la cui facciata è stata decorata da graffiti neorinascimentali nel 1904 (foto sotto). Una targa su una delle case ricorda la stampa e la pubblicazione in città della famosa opera di Comenius, l’Orbis Pictus. Altri edifici vicini ospitano un museo storico ed uno dedicato alle opere del Maestro Pavol. Dietro la piazza, in via Kláštorská, si trova la chiesa trecentesca ed i resti del vecchio monastero dei francescani, che ora contiene una scuola di grammatica. Vicino si trova la porta dei Polacchi, una costruzione gotica del XV secolo.

Chiesa di San Giacomo

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Vicino al municipio è posta la chiesa cattolica di San Giacomo (sv. Jakub) della prima metà del XIV° secolo, uno dei più importanti edifici sacri in Slovacchia. L’interno della chiesa a tre navate, prima gotico e poi rivisto in stile rinascimentale, è particolarmente prezioso, ed è in realtà un museo di arte sacra medievale, unico nel suo genere in Slovacchia. L’altare maggiore tardo gotico di 18,6 metri di altezza è il più alto del suo genere al mondo. Realizzato in legno di tiglio negli anni 1507-1517 nella bottega di intaglio del Maestro Pavol di Levoča, è di straordinario valore artistico, e rappresenta nel suo nucleo centrale la Madonna con il bambino, affiancata dai santi Giacomo e Giovanni, in scala più grande del naturale. I pannelli laterali, con scene della vita di San Giacomo e San Giovanni, attribuiti al pittore Hans, sono in parte basati sui modelli delle sculture in legno di Lucas Cranach. Sul retro delle ali sono dipinte scene della passione di Cristo. Nella predella dell’altare è una squisita composizione a intaglio dell’Ultima Cena, dove si ritiene che il Maestro Pavol si sia ritratto in una delle statue dei dodici apostoli. Nella chiesa ci sono altri tredici altari laterali, otto tardo-gotici, due rinascimentali e tre barocchi. La collezione di oggetti liturgici gotici e un ostensorio barocco dell’orafo Ján Szilassy di Levoča sono di grande valore. L’alta e snella torre neogotica di San Giacomo è della prima metà del XIX° secolo, ed è la caratteristica più distintiva nella silhouette della città.

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Il santuario di Mariánska hora

La città è dominata dalla collina Mariánska hora (781 m) dove ogni anno, all’inizio di luglio, si svolge uno dei maggiori pellegrinaggi in Slovacchia. Decine di migliaia di pellegrini in lunghe code salgono sul monte per rendere grazie alla Vergine Maria nella chiesa neo-gotica della Visitazione, dell’inizio del XX° secolo, in quella che in origine era una cappella del pellegrino e fu poi ricostruita come piccola chiesa gotica nel 1470. L’interno della nuova chiesa, il cui campanile fa da pendant a quello di San Giacomo in città, contiene la statua della Vergine Maria che è il principale simbolo del pellegrinaggio a Levoča. Questo è il più antico sito di pellegrinaggio nella Slovacchia orientale, con le radici del suo culto mariano che risalgono al XIII° secolo, ed è presumibilmente secondo in Slovacchia soltanto al santuario di Marianka, sito sulle pendici dei Piccoli Carpazi alle porte di Bratislava. Mariánska hora ricevette il 3 luglio 1995 la viita apostolica di Papa Giovanni Paolo II, a cui attesero 650.000 fedeli, anche dai paesi confinanti. Durante i due giorni di pellegrinaggio annuale, il primo fine settimana di luglio, passano di qui almeno 600.000 pellegrini, e arrivano a superare il milione nel corso della settimana.

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Info

Ufficio Turistico di Levoča (Informačná kancelária mesta Levoča)
Námestie Majstra Pavla 58
054 01 Levoča
Tel.: +421(0)5316188, +421(0)534513763
E-mail: ikle@levoca.sk
Web: www.ik.levoca.eu

Museo di Spiš a Levoča (Palazzo Comunale) – Spišské múzeum v Levoči
Námestie Majstra Pavla 40
054 01 Levoča
Tel.: +421(0)534512786
E-mail: muzeum@levonet.sk
Web: www.snm.sk, www.spisskemuzeum.com

SNM – Spišské múzeum
Námestie Majstra Pavla č.40
054 01 Levoča
Tel.: +421(0)534541336, +421(0)534512786
E-mail: muzeum@levonet.sk
Web: www.snm.sk

Ufficio Parrocchiale di Levoča (Rímskokatolícky farský úrad Levoča)
Námestie Majstra Pavla 53
054 01 Levoča
Tel.: +421 (0) 53/451 23 47, +421 (0) 907/521 673
E-mail: chramsvjakuba@gmail.com
Web: www.chramsvjakuba.sk

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Panorama:

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Vedi tutti i panorami 3D della Chiesa di San Giacomo sul sito www.chramsvjakuba.sk

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Video:

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Mappa:

Photo credits:

Castello di Spiš (Pierre Bona CC-BY-SA 3.0), Gabriele Bastini, gcnmrk5ii CC-BY-ND 2.0 @flickr, Peter Krahulik CC-BY@picasa, Foto ubertino@skyscraper, gcnmrk5ii CC-BY-ND 2.0, Katalin Bólya photos CC-BY-NC-SA @picasa, Katalin Bólya photos CC-BY-NC-SA @picasa, martin sdtst CC-BY-SA 2.0, Eugene Toporov CC-BY-NC-ND @picasa, Petronela Líšková CC-BY-NC-SA 3.0, Petronela Líšková CC-BY-NC-SA 3.0, Mora Fermi CC-BY-NC-SA 3.0 @picasa, EadaoinFlynn CC-BY-NC-ND 2.0, Mora Fermi CC-BY-NC-SA 3.0 @picasa, Kasanicky CC-BY-NC-ND 3.0, Kasanicky CC-BY-NC-ND 3.0, Kasanicky CC-BY-NC-ND 3.0, G Travels@flickr CC-BY-NC, Katalin Bólya photos CC-BY-NC-SA @picasa, Johan Koolwaaij CC-BY-NC-SA 2.0, EadaoinFlynn CC-BY-NC-SA 2.0, EadaoinFlynn CC-BY-NC-SA 2.0, ciaochanchou CC-BY-NC-SA 2.0, Ian Armstrong CC-BY-SA 2.0, Szabolcs Sukola (sux… CC-BY-NC-SA 3.0, bohemlo CC-BY-SA 2.0, Tomas Smoet Prokopcak CC-BY-NC-ND, Nadia Kushnir cc-by-nc-nd, Gabriele Bastini (5), Levoca.sk (3), Gabriele Bastini, Semu CC-BY-SA 3.0 @wiki